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Il progetto Scalo Navile si propone di costruire un metodo territoriale inclusivo di partecipazione e co-progettazione delle azioni educative e formative nel Quartiere Navile di Bologna, coinvolgendo gli attori già interagenti nella comunità educante
territoriale: le nuove generazioni; famiglie e genitori; insegnanti e dirigenti scolastici; il Servizio Educativo Scolastico Territoriale del Quartiere (SEST) e altri uffici pubblici; enti del terzo settore, circoli, oratori, volontari e attiviste sociali; imprese e professionisti/e.
Scalo Navile è un progetto finanziato dall’impresa sociale Con I bambini (CIB), si realizza nel quartiere Navile di Bologna, e contribuisce a contrastare la povertà educativa minorile.
Il progetto lascerà in eredità alla comunità del quartiere Navile e che verranno elaborate durante il progetto insieme ad un PET – Piano Educativo Territoriale che getterà le basi sulle quali la comunità educante continuerà a lavorare
anche dopo la conclusione del progetto.
PARTENARIATO
Il progetto è promosso da: Associazione Arci Bologna APS (capofila) in collaborazione con Baumhaus società cooperativa sociale, Ciofs Fp ETS Emilia- Romagna, YaBasta Bologna ODV, Oratorio San Savino - Istituto Sacra Famiglia, Quartiere Navile, Comune di Bologna e le scuole IC3, IC4, IC5, IC15.
DEFINIZIONE COMUNITÀ EDUCANTE
Definiamo la comunità educante come un gruppo sociale eterogeneo, radicato su un territorio specifico, che ha lo scopo di condividere conoscenze, pratiche, obiettivi e responsabilità per garantire benessere e protagonismo sociale delle nuove generazioni.
I suoi attori principali sono quindi ragazze/i che vivono e frequentano il territorio, in particolare coloro che si trovano in condizioni di maggiore vulnerabilità sociale, economica e culturale; genitori, famiglie, tutori e in generale da tutti gli adulti che rappresentano un punto di riferimento per ragazze/i; il Servizio Educativo Scolastico Territoriale (SEST) del Quartiere Navile che, grazie ad un educatore/trice professionale referente per ogni Istituto Comprensivo, si occupa di far
dialogare scuola e territorio in un’ottica di sistema, lavorare con i docenti sui singoli e/o sui gruppi, supportare le famiglie in stretto raccordo con altri servizi; le scuole del territorio (in particolare gli Istituti Comprensivi IC4, IC3, IC5, e IC15) con le loro comunità di insegnanti, dirigenti ed educatori rappresentano un ulteriore attore di riferimento; le biblioteche di Quartiere (Casa di Khaoula, Lame/Cesare Malservisi, Corticella/Luigi Fabbri), presidi di incontro intergenerazionale e sempre più al centro delle politiche locali di welfare culturale.
LE ATTIVITÀ
Co-progettazione
Il Tavolo di co-progettazione coadiuva l’incontro e lo scambio periodici tra i partner di progetto e i vari attori delle reti educative già presenti e conosciute nel Quartiere Navile: istituzioni scolastiche, Ufficio SEST, enti che operano nel settore educativo.
Nel corso del progetto, il Tavolo di co-progettazione accoglierà nuovi attori, quali genitori, gruppi informali, associazioni e più in generale cittadini e cittadine del Quartiere. L'obiettivo è quello di avviare un lavoro sinergico, sostenendo e monitorando in itinere il coinvolgimento dei vari target group nei diversi rioni, mappando enti e realtà da coinvolgere nel progetto e mettendo in rete le risorse.
ASCOLTO ATTIVO E COMMUNITY ENGAGEMENT
Questa azione prevede la mappatura dei bisogni del territorio e di servizi e azioni già esistenti, la rilevazione delle buone prassi disponibili e l’identificazione delle aspirazioni di cambiamento della comunità educante. Sono previsti focus group, interviste qualitative, questionari ed eventi di aggancio e di animazione territoriale e di aggregazione socioculturale che facciano conoscere il progetto e accolgano le adesioni di nuovi attori della comunità educante interessati a prendere parte alle attività.
FORMAZIONE TERRITORIALE
Questa fase prevede la realizzazione di percorsi di formazione sulle tematiche emerse dalla fase di ascolto attivo e community engagement. Queste occasioni formative saranno rivolte a docenti, educatori/trici e personale scolastico, operatori/trici del sociale, genitori e famiglie, ragazzi e ragazze, e saranno opportunità di incontro, scambio e rafforzamento dei legami di fiducia tra le varie componenti della comunità educante del quartiere Navile.
PROTOTIPO
Il Tavolo di co-progettazione darà vita ad un Patto Educativo Territoriale, ovvero una strategia di sviluppo sociale frutto della collaborazione e del dialogo tra attori della comunità educante territoriale: famiglie, ragazzi e ragazze, agenzie educative, ETS e pubblica amministrazione.
MESSA IN RETE
Sono previsti momenti di visita, conoscenza reciproca, scambio con altri progetti di rilievo per il raggiungimento degli obiettivi di Scalo Navile, sia sul territorio bolognese che nazionale. La prima occasione di scambio di buone prassi e metodologie vincenti in ambito educativo e sociale sarà con il progetto “L’Elba del vicino”, realizzato sull’isola d’Elba grazie al sostegno della Fondazione Con i Bambini.
Il secondo momento di incontro e confronto sarà con i progetti finanziati dalla medesima nella città Metropolitana di Bologna.
SPERIMENTAZIONI PRATICHE
Questa fase del progetto è dedicata alla sperimentazione di azioni territoriali costruite nella fase precedente con la collaborazione degli attori della comunità educante del quartiere Navile. Saranno pensate per rispondere ai bisogni emersi nella fase di ascolto attivo e community engagement e verranno realizzate seguendo le indicazioni contenute nel PET, che diventerà quindi uno strumento vivo e utile all’elaborazione di strategie e interventi educativi tarati sui bisogni del territorio.
EVENTI FINALI
La restituzione dei risultati del progetto alla cittadinanza e alla comunità educante stessa avverrà con una serie di eventi territoriali di aggregazione socio-culturale che
verranno realizzati nel quartiere Navile a fine progetto.
Oltre a raccontare quanto creato e ottenuto grazie al progetto, sarà condiviso il patto formativo territoriale (PET) con tutta la comunità, documento che rimarrà in eredità alla stessa come strumento di lavoro per le future azioni di inclusione formativa.