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2 Marzo 2023
Torna il Paradiso Jazz, festival ideato e organizzato dal Circolo Arci San Lazzaro, con 5 appuntamenti di musica dal vivo nella storica Sala Paradiso del Circolo.
Il Festival, nato e cresciuto grazie alla direzione artistica di Marco Coppi e la produzione di Franco Fanizzi, è stato capace, negli anni, di attirare ospiti di caratura internazionale e di caratterizzarsi attraverso la costante ricerca di un equilibrio tra la sperimentazione jazzistica contemporanea e la tradizione impersonata da artisti che hanno fatto la storia del jazz mondiale.
Inizio concerti ore 21:30
Ingresso 23€ / Ridotto studenti 14€ (solo biglietteria)
Cena ore 19:30
Per prenotare la cena scrivi a info@arcisanlazzaro.it o chiama 0516279931dal lun al ven 8:30-12:30 14:30-18:30.
Lunedì 27 marzo – Fresu / Rubino / Bardoscia / di Bonaventura “Ferlinghetti”
Paolo Fresu – tromba,flicorno,effetti; Dino Rubino – pianoforte; Marco Bardoscia – contrabbasso; Daniele Di Bonaventura – bandoneon;
La colonna sonora del docufilm “The beat bomb” del regista Ferdinando Vicentini Orgnani prosegue la collaborazione iniziata diversi anni fa con Paolo Fresu.
L’analisi musicale del trombettista accanto all’ormai suo fidato nuovo trio con Dino Rubino e Marco Bardoscia riesce ad offrire – specialmente in occasioni live – prospettive profonde attorno ad un tema così bello e discusso quale quello della tanto amata beat generation.
Ad allargare il plateau sonoro è stato poi chiamato Daniele Di Bonaventura il cui bandoneon riesce a dare profonde nuance pittoriche.
In collaborazione con Cineteca Bologna: il film “The beat bomb” sarà in proiezione al cinema Lumière il 26 Marzo alle ore 20:15.
Lunedì 3 aprile – Trilok Gurtu Band
Trilok Gurtu – batteria, percussioni, voce; Frederik Köster – tromba; Tulug Tirpan – piano, tastiere; Jonathan Cuniado – basso.
Percussionista dallo straordinario virtuosismo e dalla classe assoluta, nel corso di tutta la sua quarantennale carriera Trilok ha attratto un’impressionante serie di artisti di livello mondiale, a cominciare da John McLaughlin -nel cui trio, Trilok si è affermato come solista – seguito da Joe Zawinul, Jan Garbarek, Bill Evans, Pharoah Sanders, Dave Holland, gli Oregon, con cui ha girato letteralmente il mondo… tutti folgorati dal magistrale senso del ritmo di Trilok. Naturalmente Trilok è profondamente radicato nella tradizione indiana. Fondendo la tecnica occidentale e indiana, Gurtu ha sviluppato uno stile e un suono inconfondibili che da metà anni ’90 lo rendono dominatore delle classifiche di popolarità tra i percussionisti.
Lunedì 17 Aprile – Hamilton De Holanda / Nduduzo Makhathini “Routes of Discovery”
Hamilton De Holanda – bandolim a 10 corde (mandolino brasiliano); Nduduzo Makhathini – pianoforte.
Negli ultimi anni, mentre il movimento Black Lives Matter ha acquisito slancio, innescando proteste contro la brutalità della polizia e il razzismo sistemico, le persone di tutto il mondo si sono confrontate di nuovo con la brutta storia della schiavitù, del razzismo e della discriminazione delle persone di colore in tutto il mondo. Routes of Discovery è un progetto molto speciale creato da due musicisti di livello mondiale che sono icone nei loro paesi del Brasile e del Sud Africa. Hamilton de Holanda e Nduduzo Makhathini mescolano il DNA del loro patrimonio culturale per esplorare la diaspora della cultura musicale africana in Nord e Sud America attraverso la tratta degli schiavi. Nel Nuovo Mondo, gli Schiavi avevano solo la loro cultura, ricca di musica, lingua, racconti popolari e spirito, i pochi frammenti della loro vita passata che non potevano essere fisicamente portati via da loro. Routes of Discovery è una suite musicale inedita, creata dal punto di vista di Hamilton e Nduduzo che racconta la saga e il dramma dalla colonizzazione ai giorni nostri.
HAMILTON de HOLANDA Virtuoso, brillante e unico, solo alcuni degli aggettivi dati ad Hamilton mentre sviluppava la sua carriera costellata di premi. Nelle sue mani, il mandolino a 10 corde è quasi uno strumento nuovo, che districa questo emblematico strumento brasiliano dall’eredità di alcune delle sue influenze e stili, per renderlo uno strumento globale. Hamilton ha composto 24 Capricci per mandolino e negli Stati Uniti, la stampa lo ha presto soprannominato il “Jimi Hendrix del bandolim”. Il fraseggio di Hamilton, le corde in più e il suo suono potente, uniti alla velocità dei passaggi solisti e delle improvvisazioni, hanno ispirato una nuova generazione e un nuovo suono.
NDUDUZO MAHKHATHINI Con otto album all’attivo forse quello che si può imparare dalla carriera del pianista, compositore e produttore Nduduzo Makhathini è che un artista compie un enorme passo avanti quando può raccontare una storia così stratificata come la sua. Makhathini è cresciuto nelle lussureggianti e aspre colline di umGungundlovu in Sud Africa, un paesaggio peri-urbano in cui la musica e le pratiche rituali erano legate in modo simbiotico. L’area è storicamente significativa come sito del regno del re Zulu Dingane tra il 1828 e il 1840. È importante notare che lo Zulu, in effetti, il codice del guerriero africano, dipende profondamente dalla musica per la motivazione e la guarigione.
Lunedì 8 Maggio – Weckl / Kennedy Project
Dave Weckl – batteria; Tom Kennedy – basso el.; Erik Marienthal – sax; Stu Mindeman – tastiere.
Dave Weckl è considerato uno dei batteristi jazz/fusion più influenti e tecnicamente dotati di tutti i tempi. Vanta collaborazioni con numerosi artisti, fra i quali George Benson, Chick Corea, Paul Simon, Art Garfunkel, Michel Camilo, Madonna, Mike Stern, Frank Gambale, John Patitucci, Jeff Berlin, Michael Brecker, Diana Ross, Robert Plant, Lee Ritenour, Alan Pasqua, Marco Mendoza, Brandon Fields Group, Oz Noy. E’nel 1985 che Michael Brecker suggerisce a Chick Corea di considerare Dave Weckl per il suo nuovo progetto ”Elektric Band”. E’ l’inizio di una collaborazione che dura fino alla morte di Corea, con entrambe le formazioni del grande pianista, “Elektric Band” e “Akoustic Band”, che fruttano nove registrazioni e tre video.
Tom Kennedy nella tarda adolescenza, si era già esibito con icone del jazz come Freddie Hubbard, James Moody, Nat Adderly, Sonny Stitt, George Russell, Barney Kessel e Herb Ellis. Da allora, Tom si è esibito e ha registrato con Mike Stern, Lee Ritenour, Dave Grusin, Dave Weckl, Michael e Randy Brecker, Al DiMeola, Simon Phillips, Steve Gadd, Frank Gambale, Steve Lukather, David Sanborn, Jeff Lorber, Ricky Lawson, Joe Sample e Harvey Mason, solo per citarne alcuni. Ha pubblicato cinque progetti solisti fino ad oggi ed è apparso in oltre 200 registrazioni.
Lunedì 22 Maggio – Gomez / Moroni / La Barbera “Kind of Bill”
Kind of Bill: Dado Moroni – pianoforte; Eddie Gomez – contrabbasso; Joe La Barbera – batteria.
Da uno dei più apprezzati pianisti italiani, Dado Moroni, e da un monumento del contrabbasso già componente dello storico trio di Bill Evans, Eddie Gomez, con alla batteria Joe La Barbera con quel trio ha inciso 16 album. Di solito, i tributi sono dedicati a coloro che sono già scomparsi e certamente il grande pianista jazz Bill Evans non è più tra noi dal 15 settembre del 1980, un giorno molto triste sia per i musicisti che per i jazz fans. Tuttavia le sue note e la sua magia restano assolutamente vive e questo progetto vuole proprio celebrare questo aspetto del suo mondo: l’immortalità del suo messaggio e della sua eredità.
Il titolo di questo tributo, KIND OF BILL, è anche il titolo di un brano di Joe La Barbera e descrive perfettamente l’intento del progetto creato dal pianista Dado Moroni, il quale non ha mai nascosto il suo amore per la musica di Evans, dal bassista Eddie Gomez e dal batterista Joe La Barbera che negli anni hanno dato un enorme contributo alla musica di Evans infondendo nuova linfa nelle idee del pianista, quindi questo è anche un tributo a loro per quello che hanno fatto allora e continuano a fare adesso, mantenendo viva la magia con i loro progetti e le parole KIND OF BILL significano esattamente questo: un omaggio che non include solamente le composizioni di Bill ma anche standards che sotto le sue dita sono divenuti brani quasi totalmente nuovi e originali, e composizioni scritte da Moroni, Gomez e La Barbera.
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