
Eventi serali nei circoli Arci giovanili
19 Ottobre 2023
Eventi serali nei circoli Arci giovanili
30 Ottobre 2023
In circolo è una serie di interviste e chiacchierate con i nuovi circoli ARCI in città, per scoprirne i progetti e le attività e conoscerne idee, sogni e prospettive.
Questa settimana siamo andat3 a scoprire il mondo magico di Hex: si definiscono streghe e non a caso hanno scelto questo nome per la loro associazione, si sono insediate in Bolognina creando uno spazio di diritti e socialità.
Ciao ragazze, partiamo dall’inizio: chi siete e come nasce Hex?
Siamo le streghe del Circolo Hex – un team interamente formato da donne che hanno unito le loro competenze, i loro saperi e i loro desideri con spirito di emancipazione sociale, condividendo il femminismo e supportando i movimenti per la piena affermazione dei diritti e delle libertà delle persone LGBTQIA+.
Il nome è legato a qualcosa in particolare?
Il significato della parola Hex, infatti, si riferiva anticamente alla magia e all’incantesimo delle streghe (Hexe) e ha assunto un significato negativo durante la loro persecuzione: il termine da “incanto” si è trasformato in “maleficio” ed oggi viene riproposto anche da diversi movimenti femministi internazionali.
Hex the patriarchy! (maledici il patriarcato!)
Come nasce Circolo Hex?
Parte dalla volontà di costituire un’associazione che, in uno spazio fisico di interazione, promuova socialità attraverso la cultura, la musica e le arti. Il nostro progetto è multiforme e ambizioso e prevede la costruzione di uno spazio di lavoro e di interazione safe(r) attraverso l’ideazione di pratiche e linguaggi inclusivi. Nel Marzo 2023 il team di Hex individua e prende in locazione lo spazio adatto alle proprie esigenze: lo stabile di Via di Corticella 56, nota opera dell’architetto Cremonini e punto riconoscibile della città e del Quartiere Bolognina. Lo spazio si presenta utile alla multifunzionalità insita nel progetto. Lo stesso architetto aveva ideato un edificio colorato e pieno di ampie vetrate affinché, sognando uno spazio sempre attraversato daə abitanti, fosse tangibile l’interconnessione tra fuori e dentro. Con lo stesso spirito il Circolo Hex auspica di aprire e connettere questo luogo al suo territorio e aə cittadinə.
Siete in un quartiere pieno di identità, che si contraddistingue dal resto, cosa vi ha spinte a scegliere questo spazio proprio nella Bolognina?
La maggior parte di noi risiede nel quartiere e tutte sentivamo la mancanza di spazi adatti ad accogliere le potenzialità della cultura underground e del mondo frizzante delle sottoculture. La Bolognina, zona multiculturale con una forte presenza giovanile, è una delle aree della città in maggiore trasformazione urbana e sociale ed è un quartiere destinato a diventare sempre più attrattivo dal punto di vista culturale. Lo sviluppo di luoghi di aggregazione e attività di comunità che incontrino le esigenze di vecchə e nuovə abitanti è centrale nel ri-costruire un senso di appartenenza.
La definizione della Bolognina è spesso quella di area urbana difficoltosa, ma difficile perché priva di un posto dove sentirsi parte di un contesto. Restituire questa possibilità aə abitanti è la chiave dell’apertura ad una socialità orizzontale. Nello specifico, la struttura che abbiamo scelto è stata un vuoto urbano impossibile da ignorare e si è riaperta all’interazione sociale dopo diversi anni di chiusura. La scelta di questo edificio non è stata casuale ma ben elaborata. Il Circolo Hex vuole intervenire positivamente in questo contesto rigenerando per la comunità la sua sede.
Quali eventi avete deciso di proporre per il vostro circolo e cosa li unisce?
Gli eventi artistici, culturali e musicali (come presentazioni, mostre e concerti) sono tutti uniti da un filo conduttore: quello di promuovere benessere culturale e proporre un metodo nuovo e inclusivo, che supporti il rispetto reciproco e la tutela delle diversità, dando spazio ai progetti che mettano in luce la potenzialità delle donne e delle persone LGBTQIA+. Gli eventi culturali sono e saranno diversi tra loro: concerti e dj set che radichino la loro essenza nel mondo della musica indipendente, presentazioni di libri e progetti che si ispirino al mondo delle sottoculture ed esposizioni artistiche e performance che esplorino tematiche sociali ad ampio spettro. Non solo eventi animano il nostro circolo, ma anche workshop e corsi di formazione. Inoltre all’ultimo piano dello stabile è già attiva una sala con otto postazioni dedicate al coworking, con l’idea di una costruzione compartecipata di una comunità lavorativa safe(r).
Che programmazione avete avuto finora che si lega alla vostra volontà di costruire uno spazio safe e di promuovere socialità?
Ad oggi Hex ha 6 formati di eventi culturali: D.I.Wild, il festival delle autoproduzioni, una giornata di scambio dei saperi attraverso workshop e laboratori pratici multidisciplinari gratuiti; poi Arcana, la rassegna estiva di concerti acustici, performance e presentazioni culturali al fine di promuovere l’accessibilità alla cultura. Poi abbiamo avuto Punkarelle, banchetti ribelli; MATINHEX, matinèe domenicali a supporto dei progetti femminili e LGBTQIA+ e, infine, Hexdjset, selezioni musicali dall’underground a cura di Dj professionist3 e non.
Distinguersi in qualche modo da altri spazi culturali, sia per i progetti che per gli obiettivi che si hanno, è sempre un punto fondamentale per cercare di proporre nuove cose. Cosa contraddistingue Circolo Hex?
Riscontrando una mancanza di spazi di aggregazione dopo la crisi pandemica, e vivendo l’intensa trasformazione del quartiere, abbiamo deciso di creare uno spazio che metta a valore la nostra professionalità creativa e di farne un luogo di condivisione, socialità e inclusione per il territorio. L’approccio distintivo del circolo è quello di essere un progetto di innovazione culturale e sociale attraverso un modello etico che proponiamo come spunto di analisi della Bologna che viviamo.
Hex si ispira a metodi non convenzionali nel mondo lavorativo, come l’autogestione e l’autodeterminazione. Culturalmente affonda le radici nel mondo delle sottoculture che prevedono la rottura e la messa in discussione del passato e dei modelli tradizionali che non sono più sufficienti oggi a coinvolgere e descrivere tutte le singole personalità che creano all’unisono una comunità. In questo senso Hex è una sfida a creare uno spazio di inclusività in una città che risponda al profondo cambiamento sociale in atto, che non caratterizzi solo il nostro presente ma ci proietti nel trovare strumenti a supporto delle esigenze della Bologna di domani.
Obiettivi e progetti futuri che avete in mente?
Hex è un progetto multiforme ancora in trasformazione: vogliamo continuare a porre in discussione le diseguaglianze della nostra società trovando strategie per colmarle. L’associazione ha la finalità di favorire l’incontro, lo scambio e l’integrazione, nel pieno rispetto della dimensione umana e sociale della persona, al fine di creare mutualismo e orizzontalità. Crediamo che la crescita culturale permetta la costruzione di una società orizzontale, affinché non esista cultura che escluda altre culture.
Gli obiettivi futuri sono quelli di consolidare le nostre idee, svilupparle e renderle fruibili aə socə per diventare un punto riconosciuto daə cittadinə e daə abitanti del quartiere e non. Il supporto al panorama musicale indipendente, attraverso la promozione di concerti, verrà in futuro potenziato dalla costruzione di una sala prove, in cui band e musicistə possano trovarsi e sviluppare i loro progetti.
Tre punti di forza della vostra associazione
Cura, desideri e condivisione.
La cura come metodo di approccio costante verso l’altrə, che preveda l’ascolto oltre che il dialogo, per comprendere e colmare le fragilità e creare un luogo dove si realizzi una vera condivisione che tenga conto della felicità, del benessere e dei desideri di ciascunə.